I responsabili delle agenzie ONU per l’alimentazione e l’agricoltura con sede a Roma chiedono maggiori investimenti in Sud Sudan per evitare una crisi alimentare catastrofica

Comunicato stampa congiunto FAO/IFAD/PAM

I responsabili delle agenzie ONU per l’alimentazione e l’agricoltura con sede a Roma chiedono maggiori investimenti nel Sud Sudan per evitare una crisi alimentare catastrofica

I leader di FAO, IFAD e PAM mettono in guardia dall’aggravarsi della crisi in Sud Sudan senza un’azione immediata e senza investimenti nella resilienza.

Martedì 1 agosto 2023, Juba – Il costo dell’inazione nell’affrontare le complesse crisi alimentari, climatiche e di insicurezza del Sud Sudan si farà sentire con la perdita di vite, mezzi di sussistenza e futuro per milioni di persone in tutta la giovane nazione, hanno avvertito oggi i responsabili di tre agenzie delle Nazioni Unite, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e il Programma Alimentare Mondiale (PAM), a conclusione di una visita di tre giorni nel Paese.

Il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu, il Presidente dell’IFAD Alvaro Lario e il Direttore Esecutivo del PAM Cindy McCain hanno visitato le comunità alle prese con gli effetti dei gravi eventi meteorologici che, insieme alla mancanza di infrastrutture, stanno aggravando la crisi umanitaria del Paese, minacciando le aziende agricole e i mezzi di sussistenza agro-pastorali e sfollando le comunità.

La visita arriva dopo che il rapporto congiunto delle Nazioni Unite sullo Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2023 ha rilevato che 122 milioni di persone in più soffrono di malnutrizione cronica dal 2019 e segue di pochi giorni i leader mondiali riuniti a Roma per il vertice UNFSS+2 per fare il punto sui progressi compiuti per creare sistemi agroalimentari più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili.

“Il Sud Sudan ha il potenziale per diventare il granaio dell’Africa orientale, ma la crisi climatica, le scarse infrastrutture agricole, l’instabilità e gli shock economici continuano a compromettere la produttività agricola e zootecnica e la disponibilità di cibo. Sono urgentemente necessari investimenti e politiche che migliorino la sicurezza alimentare a lungo termine, la resilienza e l’adattamento al clima”, ha detto Qu della FAO.

“Il Sud Sudan è un Paese giovane e pieno di potenzialità, ma al momento le famiglie si affidano ad un’agricoltura di sussistenza. Con solo il quattro per cento dei terreni agricoli coltivati e l’80 per cento dei giovani che vivono nelle aree rurali, ci sono enormi opportunità di crescita e sviluppo dell’agricoltura e del settore alimentare in generale. Per farlo, dobbiamo mobilitare investimenti massicci e attuare le migliori pratiche per combattere l’insicurezza alimentare e adattarci al cambiamento climatico. Questo migliorerà notevolmente anche l’occupazione rurale. Ma dobbiamo agire subito”, ha dichiarato Lario dell’IFAD.

“I conflitti, i cambiamenti climatici e l’impennata dei costi in Sud Sudan stanno causando alcuni dei più alti livelli di fame al mondo. Ma distribuire semplicemente cibo non è la soluzione. Dobbiamo spezzare il ciclo e dare alle comunità la possibilità di piantare i semi della speranza, delle opportunità e dello sviluppo economico. Con la pace e la stabilità, il potenziale del Sud Sudan è incredibile. Tuttavia, il PAM non ha nemmeno le risorse necessarie per sfamare coloro che oggi soffrono la fame: abbiamo bisogno che il mondo si faccia avanti”, ha dichiarato McCain del PAM.

L’emergenza umanitaria in Sud Sudan è causata da una combinazione di conflitto, clima e impennata dei prezzi di cibo e carburante. La situazione è aggravata dai combattimenti in Sudan, che hanno portato più di 190.000 persone a fuggire attraverso il confine con il Sud Sudan, mettendo ulteriormente a dura prova le già scarse risorse. Allo stesso tempo, 7 persone su 10 in Sud Sudan hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e il tasso di disoccupazione giovanile è del 50%, aggravato da bassi livelli di istruzione, competenze limitate e un’economia debole.

La collaborazione tra le tre agenzie delle Nazioni Unite e con il governo del Sud Sudan e altri partner ha contribuito a scongiurare la carestia negli ultimi anni e ha permesso agli agricoltori di aumentare la produzione alimentare e il reddito. Tuttavia, è necessaria un’azione più ampia e sostenuta per rispondere all’attuale crisi della fame, evitare ulteriori battute d’arresto e mitigare le crisi future.

La FAO apporta una grande esperienza tecnica e le migliori pratiche per la produzione di cibo nelle aree colpite dalla siccità, mentre l’IFAD investe nei piccoli agricoltori e nel rilancio delle economie rurali e il PAM fornisce contemporaneamente aiuti d’emergenza durante le crisi e lavora con le comunità per rafforzare la loro resistenza agli shock e migliorare il capitale umano.

Rafforzare la collaborazione

Durante la visita, i leader delle agenzie delle Nazioni Unite si sono recati ad Aweil, nel Bahr el Ghazal settentrionale, dove hanno incontrato i membri delle comunità che hanno subito l’impatto degli eventi climatici, tra cui inondazioni e periodi di siccità prolungati, e che partecipano ai progetti delle Nazioni Unite per rafforzare la resilienza, mitigare l’impatto degli eventi climatici e incrementare la produzione alimentare. Hanno inoltre incontrato il Presidente del Sud Sudan, S.E. Salva Kiir Mayardit, per discutere della prosecuzione della collaborazione.

 

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