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L’Editoriale del Segretario-Generale sul Corriere della Sera: “Abbiamo poco tempo per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”

UNRIC Italia è lieta di condividere l’Editoriale del Segretario Generale Antonio Guterres “Onu: abbiamo poco tempo per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Ringraziamo il Corriere della Sera per aver reso possibile tale pubblicazione nei suoi spazi dedicati. Riportiamo di seguito il testo dell’articolo e il link di accesso all’Editoriale online.

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Onu: abbiamo poco tempo per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Il crollo di due grandi banche nelle ultime settimane ha fatto notizia in tutto il mondo. Più di 250 miliardi di dollari sono stati stanziati nel corso di un solo fine settimana per proteggere le banche negli Stati Uniti e in Svizzera. Ma non c’è stato un simile tentativo di salvataggio per decine di paesi in via di sviluppo che lottano per affrontare una cascata di crisi, dagli shock legati al clima alla pandemia del COVID-19 alla guerra in Ucraina. Eventi trattati come se il fallimento fosse un’opzione accettabile. La pandemia e la ripresa ineguale hanno colpito duramente i paesi in via di sviluppo.

I paesi sviluppati hanno adottato politiche fiscali e monetarie espansive che hanno permesso loro di investire nella ripresa; ora sono in gran parte tornati ai percorsi di crescita pre-pandemia. Ma i paesi in via di sviluppo, di fronte agli alti costi di indebitamento e allo spazio fiscale limitato, non sono stati in grado di farlo. Rivolgendosi ai mercati finanziari, potrebbero essere loro addebitati tassi di interesse fino a otto volte superiori a quelli dei paesi sviluppati: una trappola del debito. La crisi climatica continua senza sosta, con un impatto sproporzionato sui paesi meno sviluppati e sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo. Mentre i paesi sviluppati possono permettersi di pagare per l’adattamento e la resilienza, ciò non è possibile per i paesi in via di sviluppo no.

Nel frattempo, la guerra della Russia in Ucraina ha amplificato e accelerato una crisi globale del costo della vita, spingendo decine di milioni di persone in più nella povertà estrema e nella fame. Il 60% dei paesi a basso reddito è attualmente ad alto rischio o in difficoltà debitoria: il doppio rispetto al 2015. Dal 2020, i paesi africani hanno speso più per il pagamento del debito che per l’assistenza sanitaria. Se è vero che ciascun Paese ha un contesto unico, le sfide sono tuttavia sistemiche, perpetuate da un sistema finanziario globale disfunzionale che si concentra sui rendimenti a breve termine e il cui ritorno è troppo limitato e tardivo.

Il mondo sta rapidamente esaurendo il tempo per salvare l’Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), il nostro piano universalmente concordato per la pace e la prosperità su un pianeta sano. La prospettiva di un mondo in cui tutti possano beneficiare di assistenza sanitaria, istruzione, lavoro dignitoso, aria e acqua pulite e un ambiente sano sta sfuggendo di mano. Man mano che le disuguaglianze tra ricchi e poveri, uomini e donne, paesi in via di sviluppo e industrializzati si ampliano, un mondo a doppio binario di ricchi e poveri nasconde pericoli chiari ed evidenti per tutti. Senza un’azione urgente e ambiziosa, questo divario si tradurrà non solo in un catastrofico deficit di sviluppo in molti paesi, ma in un esplosivo deficit di fiducia in tutto il mondo.

Questo è il motivo per cui chiedo al G20 di approvare uno Stimolo sugli Obiettivi, per aumentare i finanziamenti a lungo termine accessibili per i paesi bisognosi, di almeno 500 miliardi di dollari all’anno. Questo Stimolo SDG mira a promuovere gli investimenti a lungo termine nello sviluppo sostenibile, in particolare dove la trasformazione è più urgente: energia rinnovabile, sistemi alimentari sostenibili e rivoluzione digitale. Ai paesi in via di sviluppo occorrono finanziamenti e tecnologia per affrontare queste transizioni con sconvolgimenti sociali minimi.

Ciò richiede un’azione in tre aree. In primo luogo, dobbiamo affrontare l’elevato costo del debito e i crescenti rischi di indebitamento. Abbiamo bisogno di una nuova iniziativa per affrontare la riduzione del debito e la ristrutturazione per tutti i paesi a rischio, dai paesi meno sviluppati ai paesi vulnerabili a medio reddito. Gli strumenti di debito dovrebbero incorporare clausole in caso di catastrofi e pandemie che interrompano i pagamenti in tempi di crisi. Lo stimolo SDG richiede anche strumenti innovativi per sostituire il debito con investimenti orientati verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. C’é bisogno di una nuova architettura del debito per affrontare efficacemente il nuovo panorama del debito. In secondo luogo, dobbiamo aumentare i finanziamenti agevolati a lungo termine per tutti i paesi bisognosi. Gli investimenti produttivi a lungo termine nella sostenibilità possono combattere la crisi climatica, creare posti di lavoro dignitosi, stimolare la crescita e rafforzare la resilienza. Le banche multilaterali di sviluppo devono svolgere un ruolo costruttivo in tali investimenti. Per aumentare la loro capacità di prestito, dovrebbero utilizzare il capitale esistente in modo più efficiente, basandosi sulla revisione dell’adeguatezza patrimoniale del G20, insieme a nuove infusioni di capitale. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dovrebbero essere incorporati in tutte le fasi del processo di prestito. Le banche multilaterali di sviluppo dovrebbero trasformare i propri modelli di business e accettare un nuovo approccio al rischio. Ciò include l’utilizzo massiccio dei loro fondi per attrarre maggiori flussi di finanziamenti privati nei paesi in via di sviluppo. In terzo luogo, dobbiamo estendere i finanziamenti di emergenza ai paesi bisognosi. L’anno scorso il Fondo monetario internazionale ha stanziato 650 miliardi di dollari in diritti speciali di prelievo, il principale meccanismo globale per aumentare la liquidità durante le crisi. Sulla base delle quote attuali, i paesi sviluppati hanno ricevuto 26 volte più dei paesi meno sviluppati e 13 volte più di tutti i paesi dell’Africa messi insieme. Il finanziamento di emergenza dovrebbe andare automaticamente ai paesi più bisognosi. Al contrario, esso sta ampliando le disuguaglianze.

Lo Stimolo SDG richiede una riallocazione significativa dei diritti speciali di prelievo inutilizzati ai paesi che ne hanno bisogno. Dovremmo inoltre ripensare il ruolo di questi diritti, in particolare nel facilitare gli investimenti sostenibili. Tutte queste proposte vengono discusse dal G20, dagli organi direttivi delle istituzioni finanziarie internazionali e in processi innovativi tra cui la Bridgetown Initiative guidata dal primo ministro delle Barbados Mia Amor Mottley, nonché alle Nazioni Unite. Lo Stimolo SDG riunisce queste discussioni separate e richiede una maggiore ambizione e un’azione immediata. È nostra responsabilità comune garantire un futuro prospero e sostenibile per tutti. Gli SDG sono il percorso per garantire quel futuro e lo Stimolo SDG è il veicolo per arrivarci. Il mondo deve salire a bordo adesso. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono semplicemente troppo grandi per fallire.

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