Nessun prezzo è troppo alto per le azioni umanitarie

11/01/2022 

Il seguente articolo di opinione, scritto da Martin Griffiths, Sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti d’emergenza, è stato pubblicato su DW.com.  

Non è certo una sorpresa che molte parti del mondo stiano attraversando tempi bui. La pandemia ha lanciato una lunga ombra. Siamo colpiti da caldo, piogge e tempeste, mentre la crisi climatica si intensifica. 

L’ONU e i numerosi gruppi di aiuto con cui collaboriamo stimano che 274 milioni di persone in 63 paesi abbiano bisogno di denaro, cibo, medicine, ripari e altri aiuti umanitari; questi numeri sono in un aumento del 17%. 

Il nostro appello per la raccolta fondi rappresenta un contributo per la sopravvivenza, la speranza e la dignità di persone che per una casualità sono solo nate in luoghi colpiti da catastrofi, coinvolte in una guerra o sono costretti alla fuga. 

L’Afghanistan ha bisogno di più fondi (4,5 miliardi di dollari ovvero 3,9 miliardi di euro), mentre per aiutare le persone a far fronte alla siccità e al conflitto in Etiopia servono 2,8 miliardi di dollari e i principali programmi per i rifugiati costano circa 10 miliardi di dollari. 

Aiutare coloro che sono maggiormente a rischio

I nostri piani sono basati su dati socioeconomici concreti, evitano sovrapposizioni e sono attenti ai costi. Consapevoli che non possiamo risolvere tutto, puntiamo ad aiutare i due terzi delle persone più a rischio di morte o indigenza. 

Le azioni umanitarie dell’ONU e delle organizzazioni partner fronteggiano un’ampia gamma di situazioni critiche e hanno un impatto reale sulla vita e sulla morte delle persone. Nel 2021 abbiamo aiutato 10 milioni di yemeniti a ricevere un’assistenza sanitaria e fermato la carestia nel Sudan meridionale. Stiamo diventando più acuti ed efficienti, aumentando i trasferimenti di denaro e portando aiuto alle persone prima che una crisi li colpisca. Sappiamo che le donne affrontano sfide diverse rispetto agli uomini durante le emergenze e le guerre: sono molto più a rischio di subire violenze sessuali e devono lavorare di più per sopravvivere economicamente. 

I nostri progetti possono essere molto specifici, come ad esempio una casa sicura che ho visitato di recente, destinata a sopravvissute a violenze sessuali in Etiopia. Si tratta di un progetto semplice, radicato nella comunità locale e letteralmente un’ancora di salvezza per le donne che ho incontrato, abusate durante una guerra civile molto dura. 

Altri obiettivi del piano 2022 sono dedicati all’approvvigionamento di cibo per circa metà dell’Afghanistan, al mantenere i rifugiati siriani al caldo in inverno, al vaccinare milioni di persone in Myanmar contro il COVID-19 o al tenere le scuole aperte dopo un terremoto o un tifone. Possiamo fornire assistenza psicosociale, legale e medica alle donne in Nigeria che si fanno strada tra le conseguenze del conflitto. 

Siamo grati per i fondi raccolti nel 2021: le nostre iniziative umanitarie hanno ricevuto 17 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali da donatori provenienti da paesi ricchi. Sono cifre molto generose soprattutto in un periodo in cui il COVID-19 ha colpito tutti duramente. 

Stanziare i fondi dove servono

Ad ogni modo, per l’anno 2022, ricorderò ai paesi ricchi che il contributo richiesto non è che una piccola frazione delle spese militari, che lasciare che un virus muti incontrollato in un paese andrà a scapito di tutti, che i nostri nipoti non ci perdoneranno se non faremo di più per prevenire e essere pronti ad affrontare disastri climatici. 

Oltre a fare piani e raccogliere fondi per operazioni di aiuto internazionali, trattiamo con chiunque possa continuare a fornire aiuti. Abbiamo un messaggio unico per le superpotenze, i leader delle comunità e per i ribelli armati: offrite ai civili una possibilità e lasciateci fare il nostro lavoro. Usare la creatività anche nei negoziati umanitari è fondamentale e io stesso mi concentro su questo ogni volta che gli aiuti sono bloccati. 

Collaboriamo con molti diversi tipi di soccorritori umanitari, dalle organizzazioni di nicchia a base comunitaria, alle importanti agenzie specializzate delle Nazioni Unite. Sono orgoglioso e onorato di lavorare con un tale insieme eterogeneo e appassionato di operatori umanitari, la maggior parte dei quali proviene proprio dalle comunità in cui operano. 

Per permettere loro di fare il loro lavoro, abbiamo bisogno che i governi, le imprese, le fondazioni e i singoli cittadini sostengano gli obiettivi individuati nel nostro rapporto Global Humanitarian Overview del 2022. 

Umanità e umiltà 

Oltre a restare al passo con emergenze in rapida evoluzione, sono consapevole che l’intera macchina umanitaria ha bisogno fare autocritica. Dobbiamo fare di più per ascoltare le persone coinvolte e includerle nel processo decisionale. Il sistema degli aiuti internazionali dovrebbe avere un atteggiamento più umile e rispettoso nella collaborazione con le istituzioni locali, facendosi da parte quando non è necessario. Dobbiamo combattere il razzismo e idee colonialiste all’interno delle nostre organizzazioni. Questi atteggiamenti tradiscono i nostri valori e possono minare fatalmente la nostra legittimità.  Dobbiamo inoltre vigilare in modo ancora più deciso su abusi e cattive condotte. 

Il soccorso umanitario moderno affonda le sue radici nelle sanguinose guerre europee del XIX secolo. Ma aiutare chi ha bisogno è una costante che attraversa culture e religioni. Fa parte dell’essere umano. Siamo tutti filantropi. 

I paesi ricchi hanno investito miliardi di miliardi in misure contro il COVID-19 come sussidi di disoccupazione e vaccinazioni gratuite. Li potremmo vedere come aiuti umanitari rivolti ai cittadini del proprio stato. In confronto a queste cifre, il nostro appello per 41 miliardi di dollari non è che un mero errore di arrotondamento. La soluzione a lungo termine per molti paesi può arrivare solo con accordo di pace o un meticoloso piano di sviluppo economico. Nel frattempo però le nostre azioni umanitarie rappresentano un salvagente, una speranza di vita. 

Per questo motivo, nessun prezzo è troppo alto. 

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