UNCTAD – Media Alert -Monitoraggio delle tendenze di investimento globali

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Gli Investimenti Diretti Esteri (IDE) globali nel 2023 sono stati deboli, con flussi inferiori verso i Paesi in via di sviluppo.

Stabili gli investimenti greenfield, in netto calo quelli in project finance e le fusioni e acquisizioni

Ginevra, 17 gennaio 2024 – Tra i principali risultati del 46° Global Investment Trends Monitor:

I flussi globali di IDE nel 2023, stimati a 1,37 trilioni di dollari, hanno registrato un aumento marginale (+3%) rispetto al 2022, sfidando le aspettative grazie al ritiro dei timori di recessione all’inizio dell’anno e alla buona performance dei mercati finanziari. Tuttavia, l’incertezza economica e l’aumento dei tassi di interesse hanno influito sugli investimenti globali. L’aumento principale è dovuto in gran parte all’aumento dei valori in alcune economie europee; escludendo tali economie, i flussi di IDE globali sono diminuiti del 18%.

Nei Paesi sviluppati, gli IDE nell’Unione Europea sono passati da un valore negativo di 150 miliardi di dollari nel 2022 a un valore positivo di 141 miliardi di dollari a causa delle forti oscillazioni in Lussemburgo e nei Paesi Bassi. Escludendo questi due Paesi, gli afflussi verso il resto dell’UE sono diminuiti del 23%, con cali in diversi grandi beneficiari. Anche gli afflussi negli altri Paesi sviluppati sono rimasti fermi, con una crescita zero in Nord America e cali altrove.

I flussi di IDE verso i Paesi in via di sviluppo sono scesi del 9%, a 841 miliardi di dollari, con flussi in calo o stagnanti nella maggior parte delle regioni. Gli IDE sono diminuiti del 12% in Asia e dell’1% in Africa. Sono rimasti stabili in America Latina e nei Caraibi, mentre l’America Centrale ha invertito la tendenza.

Gli annunci di progetti di investimento internazionali, tra cui greenfield (soprattutto industria), project finance (soprattutto infrastrutture) e fusioni e acquisizioni transfrontaliere (M&A), sono stati per lo più in territorio negativo. Il project finance internazionale e le fusioni e acquisizioni hanno risentito maggiormente dell’aumento dei costi di finanziamento nel 2023, con un calo rispettivamente del 21% e del 16% delle operazioni. Anche gli annunci di progetti greenfield sono diminuiti del 6% in numero. Tuttavia, sono aumentati del 6% in termini di valore e hanno registrato un numero più elevato nel settore manifatturiero, in un primo segnale di ripresa dopo una tendenza al declino a lungo termine.

 

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