UNODC – Rapporto su COVID-19 e catene di fornitura: produzione, traffico, uso

L’Ufficio ONU su droga e crimine analizza l’impatto delle misure adottate contro il COVID-19 sulle catene di fornitura del traffico illegale di droga

(7 maggio 2020) – Il COVID-19 ha infettato più di 3,6 milioni di persone al mondo, uccidendone 250mila e inducendo i governi all’adozione di misure drastiche per contenere il contagio. Metà della popolazione mondiale è soggetta a restrizioni, le frontiere internazionali sono state chiuse e l’attività economica è declinata drammaticamente.

Il traffico di stupefacenti fa leva sul commercio legale per mascherare le proprie attività e su individui che possano spacciare la droga ai consumatori. Le misure adottate dai governi per contrastare la pandemia hanno così inevitabilmente toccato tutti gli aspetti del mercato illegale di droga, da produzione e traffico fino al consumo. L’impatto di tali misure tuttavia varia sia in funzione dei differenti modelli usati nella distribuzione sia degli approcci utilizzati dai diversi Paesi per affrontare la pandemia.

Si va dalla chiusura delle frontiere internazionali al mantenimento degli spostamenti domestici, sia pure limitati, fino all’interruzione totale di tutte le attività, compresa l’erogazione di servizi essenziali escluse le emergenze. L’impatto sulla produzione di droghe può variare notevolmente secondo la sostanza e la localizzazione geografica della sua produzione.

Basandosi su una serie di fonti, tra cui dati nazionali ufficiali, fonti informali pubbliche, media, e la rete di uffici territoriali dell’Ufficio ONU su droga e crimine (UNODC), il rapporto esamina le dinamiche legate all’impatto del COVID-19 sui mercati illegali della droga.

Per saperne di più: https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/covid/Covid-19-and-drug-supply-chain-Mai2020.pdf

 

 

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