L’OMS è sconcertata dall’ultimo attacco all’ospedale indonesiano di Gaza

20 novembre 2023 – L’OMS è sconcertata per l’attacco di oggi all’ospedale indonesiano a nord di Gaza, che avrebbe provocato l’uccisione di almeno 12 persone, tra cui i pazienti e i loro accompagnatori che risiedevano nell’ospedale. Secondo quanto riferito, nell’attacco sono rimaste ferite anche decine di persone, tra cui alcune con lesioni critiche e in pericolo di vita. Gli operatori sanitari e i civili non dovrebbero mai essere esposti a un simile orrore, soprattutto all’interno di un ospedale.

Secondo le ultime notizie, l’ospedale indonesiano continua a essere assediato. A nessuno è stato permesso di entrare o uscire dall’ospedale: ci sono state segnalazioni di spari verso chi cercava di uscire, ma finora non ci sono stati feriti o morti. L’ospedale, come altri nel nord di Gaza e a Gaza City, ha dovuto affrontare interruzioni di corrente da quando i generatori principali e secondari hanno smesso di funzionare diverse settimane fa a causa della mancanza di carburante; deve inoltre affrontare una grave carenza di acqua, di medicinali essenziali e di forniture. L’ospedale è in grado di fornire solo servizi di base, mettendo a rischio immediato la vita di chi ha ferite gravi e altre emergenze mediche.

Nelle ultime sei settimane si sono verificati attacchi multipli e continui alle strutture sanitarie, che hanno provocato evacuazioni forzate di massa dagli ospedali e numerosi morti e feriti tra i pazienti, i loro accompagnatori e coloro che avevano cercato rifugio negli ospedali. L’ospedale indonesiano avrebbe già subito danni a causa di almeno cinque attacchi dal 7 ottobre.

L’OMS ha registrato 335 attacchi all’assistenza sanitaria nei Territori palestinesi occupati dal 7 ottobre, di cui 164 attacchi nella Striscia di Gaza e 171 attacchi in Cisgiordania. Ci sono stati anche 33 attacchi all’assistenza sanitaria in Israele durante i violenti eventi del 7 ottobre.

A causa di questi attacchi e della carenza di carburante, medicinali, acqua potabile e altre risorse essenziali, la capacità dei letti degli ospedali di Gaza è scesa da 3500 letti prima del 7 ottobre a 1400 letti. Tutto ciò ha lasciato vuoti critici per i pazienti con ferite e altre malattie che richiedono un ricovero.

Il mondo non può rimanere in silenzio mentre questi ospedali, che dovrebbero essere rifugi sicuri, si trasformano in scene di morte, devastazione e disperazione.

L’OMS ricorda alle parti in conflitto l’obbligo, previsto dal Diritto Internazionale Umanitario, di rispettare la sacralità delle strutture sanitarie e di proteggerle attivamente.

L’assistenza sanitaria non è un obiettivo.

#NonUnObiettivo

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