OMS – Rapporto sulla situazione di emergenza nei Territori Occupati # 11 (al 6/11/23, h15:00)

OMS – Rapporto sulla situazione di emergenza nei Territori Occupati # 11 (al 6/11/23, h15:00)

 

Dal 7 al 30 ottobre almeno 9770 persone sono state uccise a Gaza: il 41% sono bambini (4008), il 45% donne (4409) e il 55% uomini (5361), secondo il MoH. 141 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania; il 30% (43) sono bambini.
Secondo le autorità israeliane, dall’inizio delle ostilità sono stati uccisi 1400 israeliani e cittadini stranieri, 5.400 sono stati feriti e 239 sono stati tenuti in ostaggio.
Gaza: Morti e vittime su larga scala, con lo sfollamento di massa di 1,5 milioni di persone e il perdurare dell’assedio che limita fortemente l’ingresso di beni di prima necessità, l’entrata/uscita di operatori umanitari e l’evacuazione di feriti/malati.
Di 1,5 milioni di sfollati, 717.000 si trovano in rifugi dell’UNRWA, 122.000 in ospedali, chiese ed edifici pubblici e 110.000 persone in 89 scuole non UNRWA. 2260 persone, tra cui 1270 bambini, risultano disperse e potrebbero essere intrappolate sotto le macerie, ostacolando le operazioni di primo soccorso.
Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est: Aumento della violenza dei coloni e dei militari, compresi attacchi aerei e munizioni vere.
Ostruzione completa dei posti di blocco tra le città palestinesi e chiusura di diverse comunità, limitando l’accesso ai pazienti, al personale sanitario e alle ambulanze. Dal 7 ottobre, almeno 1048 persone, tra cui 424 bambini, sono state sfollate con la forza a causa della violenza dei coloni, delle norme di pianificazione discriminatorie nell’Area C e a Gerusalemme Est e delle demolizioni punitive.
BISOGNI E RISCHI PER LA SALUTE
Gaza
– Ferite traumatiche: almeno 24.808 persone ferite a Gaza, di cui il 33% bambini (8283), il 34% donne (8479) e il 66% uomini (16.329).
– Le distruzioni hanno colpito gravemente le infrastrutture nella Striscia di Gaza e hanno ostacolato l’accesso delle ambulanze ai feriti.
– Il funzionamento delle strutture sanitarie e delle ambulanze è gravemente compromesso dalla grave carenza di carburante e dalla mancanza di elettricità, oltre che dall’esaurimento dei farmaci e delle forniture mediche.
350.000 pazienti affetti da malattie non trasmissibili (diabete, malattie cardiache, cancro e altre). 1000 pazienti che necessitano di dialisi renale.
– 50.000 donne incinte, con una media di 183 nascite al giorno.
– 130 neonati prematuri dipendono da incubatrici, di cui il 61% nel nord del Paese, e necessitano di elettricità per essere mantenuti in vita.
– Una catastrofe sanitaria si sta rapidamente evolvendo a Gaza, con alti livelli di morti e feriti violenti, sfollamenti di massa, sovraffollamento, gravi interruzioni e disfunzioni del sistema sanitario e danni alle infrastrutture idriche e igieniche.
– I sistemi di sorveglianza di routine non funzionano e la capacità di laboratorio è gravemente ridotta, ostacolando l’individuazione e la risposta a potenziali epidemie. I rifugi dell’UNRWA riportano migliaia di casi di infezioni respiratorie acute, diarrea, varicella, infezioni della pelle, tra cui la scabbia e altre.
– Gravi fattori di stress per la salute mentale che colpiscono l’intera popolazione, tra cui i bombardamenti e l’assedio. Prima dell’escalation delle ostilità, sono state segnalate oltre 485.000 persone con disturbi mentali gravi o moderati.
Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est – L’aumento dei feriti comporta un’elevata richiesta di forniture mediche di emergenza per il primo intervento e per gli ospedali.
– Più di 270 pazienti al giorno hanno bisogno di accedere all’assistenza sanitaria a Gerusalemme Est e nelle strutture israeliane dal resto della Cisgiordania.
– Almeno 400 pazienti e accompagnatori provenienti dalla Striscia di Gaza sono bloccati in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est.
– Almeno 5491 palestinesi della Striscia di Gaza, che il 7 ottobre lavoravano in Israele, sono rifugiati anche in Cisgiordania, dove hanno bisogno di assistenza sanitaria di base e di farmaci per patologie croniche.
 
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