Pubblicato oggi il Rapporto sullo Stato della popolazione mondiale 2024: Vite intrecciate, fili di speranza – Porre fine alle disuguaglianze nella salute e nei diritti sessuali e riproduttivi

Secondo il rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) 2024 State of World Population, gli ampi guadagni ottenuti negli ultimi trent’anni in materia di salute e diritti sessuali e riproduttivi sono inficiati da una sgradevole verità: milioni di donne e ragazze non ne hanno beneficiato a causa della loro identità o del luogo in cui sono nate.

Il rapporto, intitolato Interwoven Lives, Threads of Hope: Ending inequalities in sexual and reproductive health and rights (Vite intrecciate, fili di speranza: porre fine alle disuguaglianze nella salute e nei diritti sessuali e riproduttivi), evidenzia il ruolo che razzismo, sessismo e altre forme di discriminazione continuano a svolgere nel bloccare ampi guadagni nella salute sessuale e riproduttiva di donne e ragazze.

I dati sono sconvolgenti. Le donne e le ragazze povere, appartenenti a minoranze etniche, razziali e indigene, o intrappolate in contesti di conflitto, hanno maggiori probabilità di morire perché non hanno accesso a un’assistenza sanitaria tempestiva.

“Nell’arco di una generazione, abbiamo ridotto il tasso di gravidanze indesiderate di quasi un quinto, abbassato il tasso di mortalità materna di un terzo e garantito leggi contro la violenza domestica in oltre 160 Paesi”, ha dichiarato Natalia Kanem, Direttore esecutivo dell’UNFPA. “Nonostante questi progressi, le disuguaglianze all’interno delle nostre società e dei nostri sistemi sanitari si stanno ampliando e non abbiamo dato priorità adeguata al raggiungimento di coloro che sono più indietro”.

 

Per favorire la collaborazione all’interno delle Nazioni Unite, l’UNFPA ha invitato esperti della Divisione Popolazione delle Nazioni Unite, dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari a fornire preziose indicazioni per il rapporto.

Il rapporto include anche un contributo di Victor Madrigal-Borloz, esperto indipendente delle Nazioni Unite sulla protezione contro la violenza e la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Il rapporto di quest’anno è illustrato con le arti tessili, una forma d’arte che è stata a lungo praticata dalle donne e dalle comunità indigene, anche se il loro lavoro è stato respinto dalle istituzioni e dai mercati artistici ufficiali. La copertina è opera di Nneka Jones, mentre Rosie James ha contribuito alla maggior parte delle opere d’arte tessile presenti nelle pagine del rapporto.

Il rapporto presenta anche opere d’arte di collettivi indigeni e di gruppi di donne, che ritraggono questioni legate al mondo dell’arte.

 

Per saperne di più e scaricare il rapporto clicca qui.

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